


E´ facile cadere nel retorico e nell´ovvio, parlando della Sametova revoluce – rivoluzione di velluto che interessó la Cecoslovacchia.
In generale, la rivoluzione di velluto si colloca in periodo storico che ha inizio il 17.11.1989 e si conclude nei mesi successivi del 1990, con la caduta della dittatura comunista in Cecoslovacchia, che era al potere dal 1948.
Viene definita di velluto, in quanto fu una rivoluzione che non porto´ a scontri eclatanti e soprattutto non vi furono morti. Come ogni rivoluzione, il cambiamento coinvolse rapidamente tutto il sistema paese, non essendo solo un momento politico, ma riguardo´ tutta la popolazione, la struttura economico organizzativa e pertanto tocco´ ogni cittadino.
La lapide in memoria del giorno 17.11.1989 si trova in via Narodni nel centro di Praga 1 ed e´ opera di due artisti Miroslav Krátký e Otakar Příhoda. Le due dita alzate al cielo con il segno di vittoria furono uno dei simboli della rivoluzione di velluto.
Il 17.11.1989 rappresenta il giorno dell´inizio della Rivoluzione e ricorda la manifestazione degli studenti universitari che ebbe come epilogo lo scontro con le forze di pubblica sicurezza. La manifestazione fu organizzata per ricordare i 50 anni dalla chiusura delle Universitá da parte dei Nazisti, partendo dalla zona di Albertov e di fatto devio´ dal percorso originario che era stato autorizzato dalle autoritá di pubblica sicurezza. L´obbiettivo non fu di creare una manifestazione violenta e non vi parteciparono nemmeno i principali dissidenti. Addirittura anche sezioni filo sinistroide ufficiali (come l´organizzazione dei giovani socialisti) ne fecero parte. Parteciparono diverse migliai di persone.
Sulla via Narodni, la manifestazione fu bloccata dalle forze di pubblica sicurezza (VB veřejná bezpečnost) e si narra che la manifestazione di fatto fu stretta in una morsa delle forze di polizia collocate davanti e dietro alla manifestazione, costringendo gli studenti a cercare vie di fuga che di fatto non c´erano. Vi furono numerosi feriti (addirittura oltre 500), fortunatamente non vi furono morti (tuttavia si diffuse questa falsa notizia sui media occidentali). Vi sono diverse testimonianze che parlano di forze speciali di pubblica sicurezza appositamente addestrate per situazioni di questo tipo. In sintesi, senza andare a spiegare molti dettagli, ampiamente disponibili su wikipedia, l´immagine degli studenti caricati dalle forza di pubblica sicurezza in modo brutale fece il giro del mondo e condizionó pesantemente l´opinione pubblica nei giorni successivi. Fu sostanzialmente questo l´inizio della rivoluzione e da Praga si estese a tutto il paese nel giro di poche ore.
Occorre tuttavia collocare questo periodo nel contesto internazionale che si stava creando nei paesi c.d. satelliti del Patto di Varsavia: l´Unione Sovietica, nel pieno delle difficoltá economiche e nel tentativo di riforma economica denominato perestrojka, di fatto aveva ufficialmente manifestato l´impossibilitá di sostenere i paesi alleati, specie dal punto di vista economico e di conseguenza militare, l´Ungheria che nell´estate del 1989 aveva aperto le frontiere con l´Austria, la Polonia dove i movimenti politico – operai, stavano cercando di introdurre la democrazia nel sistema politica, e non ultimo, l´evento del 9 novembre 1989 che aveva portato improvvisamente all´apertura del muro di Berlino permettendo ai cittadini di Berlino Est di circolare liberamente nella Germania dell´Ovest.
Questa lapide in memorida del fatidico giorno si trova ad Albertov n.6, in Praga 2. Il testo riporta “Quando – quando se non ora? Chi – chi se non noi?”.
Ci sono numerosi libri e articoli che hanno riassunto i motivi che portarono a questa rivoluzione, personalmente distinguerei due categorie di motivazioni:
1. Motivazioni endogene della Cecoslovacchia.
La Cecoslovacchia solo 20 anni prima ha vissuta la c.d. Primavera di Praga, dove i movimenti che auspicavano maggiore libertá furono repressi dalla invasione delle truppe del Patto di Varsavia. Subentro´ negli anni 70 un periodo denominato di normalizzazione, dove furono epurate le persone che in qualche maniera si consideravano socialmemte problematiche, ma il sottobosco culturale cecoslovacco ha continuato a non tollerare la mancanza di libertá. Molto significativa fu la sottoscrizione della Charta 77 nel 1977 da parte di molti artisti rinomati che si schieravano apertamente sotto il regime.
Su come si vivesse nel periodo di dittatura ho dedicato alcune considerazioni personali in un articolo a parte: La vita in Cecoslovacchia al tempo del comunismo.
Negli anni e mesi precedenti, diverse manifestazioni di studenti e non si erano disperse grazie all´intervento delle forze dell´ordine. Questi avvenimenti, censurati dai media dell´epoca, in realtá erano ben conosciuti in ambienti universitari e culturali dell´epoca.
La Cecoslovacchia e´ sempre stato un paese di confine, e Praga negli anni ´80 vide incrementare molto il turismo, anche perche´ fonte di valuta per lo Stato ceco. In altre parole, non era possibile mantenere lo Stato isolato dal resto del mondo, il mondo occidentale era alle porte, i confronti da parte dei cecoslovacchi, sulla qualitá della vita, sui beni di consumo, su quanto erano le prospettive del singolo rispetto ai cittadini dell´Europa occidentale, erano all´ordine del giorno.
Infine, i danni ambientali creati da un sistema industriale poco evoluto, senza rispetto dell’uomo e della natura, erano agli occhi di molte persone ed i naturali responsabili erano consiiderati i politici comunisti che governavano il paese da quaranta anni.
2. Motivazioni esogene alla Cecoslovacchia, dettate dalla situazione internazionale
Negli anni ´80 personalmente identifico tre elementi importanti e determinanti per i successivi avvenimenti che sto descrivendo:
In generale, il collasso dell´Unione Sovietica era alle porte e sempre nell´autunno del 1989, movimenti analoghi a quelli avvenuti in Cecoslovacchia si verificarono nell´ex Germania dell´Est (si ricorda la caduta del muro di Berlino il giorno 9.11.1989), in Polonia, in Ungheria (dove nell´agosto del 1989 fu aperto il confine con l´Austria) e in Romania (seppure in prima battuta fortemente repressi dal dittatore Causescu, poi ucciso nei mesi successivi in vari avvenimenti drammatici antecedenti il natale 1989).
Tuttavia, in generale, ritengo determinante la caduta del muro di Berlino, in quanto diede conferma alla pubblica opinione che l´Unione Sovietica davvero non fosse piu´ in grado di intervenire militarmente come fece nel 1968 in Cecoslovacchia, nel 1956 in Ungheria o in parte, seppure indirettamente, agli inizi degli anni 80 in Polonia.
La rivoluzione di velluto portó alla nomina di Václav Havel come Presidente della Cecoslovacchia democratica, e nel 1990 si svolsero le prime elezioni democratiche.
Signifivativo fu il primo discorso da Presidente al popolo cecoslovacco all’alba del 1990.