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I cittadini cecoslovacchi nel 1989 – ricordando la rivoluzione di velluto che ebbe inizio il 17.11.1989

Per gran parte dei cittadini cecoslovacchi, la giornata del 17.11.1989 non si caratterizzava per peculiarità diverse rispetto ai consueti venerdì: ci si apprestava al week end autunnale, alle spese correnti per la famiglia, al viaggio per andare alla chata e fare i lavori in giardino antecedenti l´inverno. Il tempo quel giorno era tipicamente autunnale, temperatura poco sopra lo zero durante il giorno, cielo plumbeo. Nell´aria c´era l´odore del carbone, la fonte primaria per il riscaldamento. Quanto inquinamento nell´aria, era visibile agli occhi di tutti un graduale degrado della situazione ambientale negli anni ottanta: non era possibile non scorgere le chiazze di olio e sporcizia sul fiume Vltava (Moldava, n.d.r.). Certamente, gli avvenimenti degli ultimi mesi, dove si era diffusa la notizia di aperture di confini in Ungheria, e soprattutto le vicende di pochi giorni prima di Berlino (al 9 novembre si fa risalire la caduta del muro), stimolavano vari pensieri nelle menti delle persone. Era anche risaputo che il movimento avviato da Gorbaciov, la perestrojka, per riammodernare l´URSS, stava dando risultati scadenti e i russi si erano certamente impoveriti, mancando addirittura beni di prima necessità. Come in tutti gli eventi storici, durante un certo periodo di cambiamento, non sempre si colgono immediatamente le conseguenze di certe situazioni, e le correlazioni, che solo in seguito, a mente fredda, si riescono a ristabilire spesso trovando un filo comune. Le notizie che tuttavia arrivarono dai media occidentali e dal passaparola, fecero capire la portata degli incidenti che avvennero nella via Narodni nelle ore serali di quel 17 novembre. Inizialmente non era chiaro se c´erano state delle vittime, ma certamente fu chiaro che le forze di polizia speciali attuarono una violenta repressione della manifestazione degli studenti che aveva la sola finalità di ricordare gli studenti trucidati e le repressioni avviate dal regime nazista cinquanta anni prima. In quella piazza c´erano solo dei ragazzi, senza armi, per quale motivo si attuo una repressione brutale? Nelle ore a seguire, il silenzio imbarazzante dei media di stato, le condanne burocratiche piene di paroloni di regime e l´inizio, nei giorni successivi, degli scioperi a cui seguirono le manifestazioni, l´arrivo di Havel. Questa fu la prima notizia ufficiale degli eventi del 17 novembre, che fu trasmessa solo il giorno 24.11: L´aria autunnale stava arrivando per ribaltare certi dogmi che parevano intoccabili, il cittadino normale assistette a questi eventi, facendosi trascinare dall´entusiasmo, ma anche continuando il suo quotidiano, fatto di lavoro, di preoccupazioni per la famiglia, di una birra tra amici – attori felici di un vento nuovo, ma saldamente con i piedi per terra per non perdersi in inutili illusioni e attese. In fondo, il sarcasmo e la disillusione ceca, avevano consentito di preservare l´identità nazionale anche nei momenti più bui.
L´organizzazione della manifestazione del 17.11.1989 venne fatta tramite un volantino i cui contenuti sono riportati in questa immagine dal tiolo “prendete con voi un fiore ed una candela!”
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Storia

Sametová revoluce – la rivoluzione di velluto del 1989

E´ facile cadere nel retorico e nell´ovvio, parlando della Sametova revoluce – rivoluzione di velluto che interessó la Cecoslovacchia.

In generale, la rivoluzione di velluto si colloca in periodo storico che  ha inizio il 17.11.1989 e si conclude nei mesi successivi del 1990, con la caduta della dittatura comunista in Cecoslovacchia, che era al potere dal 1948.

Viene definita di velluto, in quanto fu una rivoluzione che non porto´ a scontri eclatanti e soprattutto non vi furono morti. Come ogni rivoluzione, il cambiamento coinvolse rapidamente tutto il sistema paese, non essendo solo un momento politico, ma riguardo´ tutta la popolazione, la struttura economico organizzativa e pertanto tocco´ ogni cittadino.

17111989

La lapide in memoria del giorno 17.11.1989 si trova in via Narodni nel centro di Praga 1 ed e´ opera di due artisti Miroslav Krátký e Otakar Příhoda. Le due dita alzate al cielo con il segno di vittoria furono uno dei simboli della rivoluzione di velluto.

Il 17.11.1989 rappresenta il giorno dell´inizio della Rivoluzione e ricorda la manifestazione degli studenti universitari che ebbe come epilogo lo scontro con le forze di pubblica sicurezza. La manifestazione fu organizzata per ricordare i 50 anni dalla chiusura delle Universitá da parte dei Nazisti, partendo dalla zona di Albertov e di fatto devio´ dal percorso originario che era stato autorizzato dalle autoritá di pubblica sicurezza. L´obbiettivo non fu di creare una manifestazione violenta e non vi parteciparono nemmeno i principali dissidenti. Addirittura anche sezioni filo sinistroide ufficiali (come l´organizzazione dei giovani socialisti) ne fecero parte. Parteciparono diverse migliai di persone.

Narodni foto

Sulla via Narodni, la manifestazione fu bloccata dalle forze di pubblica sicurezza (VB veřejná bezpečnost) e si narra che la manifestazione di fatto fu stretta in una morsa delle forze di polizia collocate davanti e dietro alla manifestazione, costringendo gli studenti a cercare vie di fuga che di fatto non c´erano. Vi furono numerosi feriti (addirittura oltre 500), fortunatamente non vi furono morti (tuttavia si diffuse questa falsa notizia sui media occidentali). Vi sono diverse testimonianze che parlano di forze speciali di pubblica sicurezza appositamente addestrate per situazioni di questo tipo. In sintesi, senza andare a spiegare molti dettagli, ampiamente disponibili su wikipedia, l´immagine degli studenti caricati dalle forza di pubblica sicurezza in modo brutale fece il giro del mondo e condizionó pesantemente l´opinione pubblica nei giorni successivi. Fu sostanzialmente questo l´inizio della rivoluzione e da Praga si estese a tutto il paese nel giro di poche ore.

Occorre tuttavia collocare questo periodo nel contesto internazionale che si stava creando nei paesi c.d. satelliti del Patto di Varsavia: l´Unione Sovietica, nel pieno delle difficoltá economiche e nel tentativo di riforma economica denominato perestrojka, di fatto aveva ufficialmente manifestato l´impossibilitá di sostenere i paesi alleati, specie dal punto di vista economico e di conseguenza militare, l´Ungheria che nell´estate del 1989 aveva aperto le frontiere con l´Austria, la Polonia dove i movimenti politico – operai, stavano cercando di introdurre la democrazia nel sistema politica, e non ultimo, l´evento del 9 novembre 1989 che aveva portato improvvisamente all´apertura del muro di Berlino permettendo ai cittadini di Berlino Est di circolare liberamente nella Germania dell´Ovest.

Albertov pametni deska

Questa lapide in memorida del fatidico giorno si trova ad Albertov n.6, in Praga 2. Il testo riporta “Quando – quando se non ora? Chi – chi se non noi?”.

Ci sono numerosi libri e articoli che hanno riassunto i motivi che portarono a questa rivoluzione, personalmente distinguerei due categorie di motivazioni:

1. Motivazioni endogene della Cecoslovacchia.

La Cecoslovacchia solo 20 anni prima ha vissuta la c.d. Primavera di Praga, dove i movimenti che auspicavano maggiore libertá furono repressi dalla invasione delle truppe del Patto di Varsavia. Subentro´ negli anni 70 un periodo denominato di normalizzazione, dove furono epurate le persone che in qualche maniera si consideravano socialmemte problematiche, ma il sottobosco culturale cecoslovacco ha continuato a non tollerare la mancanza di libertá. Molto significativa fu la sottoscrizione della Charta 77 nel 1977 da parte di molti artisti rinomati che si schieravano apertamente sotto il regime.

Su come si vivesse nel periodo di dittatura ho dedicato alcune considerazioni personali in un articolo a parte: La vita in Cecoslovacchia al tempo del comunismo.

Negli anni e mesi precedenti, diverse manifestazioni di studenti e non si erano disperse grazie all´intervento delle forze dell´ordine. Questi avvenimenti, censurati dai media dell´epoca, in realtá erano ben conosciuti in ambienti universitari e culturali dell´epoca.

La Cecoslovacchia e´ sempre stato un paese di confine, e Praga negli anni ´80 vide incrementare molto il turismo, anche perche´ fonte di valuta per lo Stato ceco. In altre parole, non era possibile mantenere lo Stato isolato dal resto del mondo, il mondo occidentale era alle porte, i confronti da parte dei cecoslovacchi, sulla qualitá della vita, sui beni di consumo, su quanto erano le prospettive del singolo rispetto ai cittadini dell´Europa occidentale, erano all´ordine del giorno.

Infine, i danni ambientali creati da un sistema industriale poco evoluto, senza rispetto dell’uomo e della natura, erano agli occhi di molte persone ed i naturali responsabili erano consiiderati i politici comunisti che governavano il paese da quaranta anni.

2. Motivazioni esogene alla Cecoslovacchia, dettate dalla situazione internazionale

Negli anni ´80 personalmente identifico tre elementi importanti e determinanti per i successivi avvenimenti che sto descrivendo:

  • la perdita di forza politico economica dell´Unione Sovietica – a seguito della corsa agli armamenti lanciata dagli USA e dalla Nato che aveva portato a spese eccessive un sistema economico interno gravemente inefficiente e incapace di offrire uno standard di vita adeguato ai cittadini, oltre ad una congiuntura economica mondiale negativa per il prezzo del petrolio (la maggiore fonte di entrate per l´URSS) che inevitabilmente aveva minato le finanze statali.
  • l´arrivo di Gorbaciov e della perestrojka, che hanno cercato di dare un volto umano al comunismo dopo anni di leader di stato dell´URSS estremamente conservativi. Gorbaciov, consapevole delle difficoltá economiche del proprio paese, cercó di promuovere riforme nell´interesse dei cittadini, tuttavia fu costretto ad ammettere una impossibilitá di supportare le economie dei paesi satelliti, sia in termini economici che militari.
  • La presenza di un Papa polacco, Giovanni Paolo II, che ha esercitato un carisma importante sui paesi del blocco di Varsavia ed in particolare su un paese importante come la Polonia.

In generale, il collasso dell´Unione Sovietica era alle porte e sempre nell´autunno del 1989, movimenti analoghi a quelli avvenuti in Cecoslovacchia si verificarono nell´ex Germania dell´Est (si ricorda la caduta del muro di Berlino il giorno 9.11.1989), in Polonia, in Ungheria (dove nell´agosto del 1989 fu aperto il confine con l´Austria) e in Romania (seppure in prima battuta fortemente repressi dal dittatore Causescu, poi ucciso nei mesi successivi in vari avvenimenti drammatici antecedenti il natale 1989).

Tuttavia, in generale, ritengo determinante la caduta del muro di Berlino, in quanto diede conferma alla pubblica opinione che l´Unione Sovietica davvero non fosse piu´ in grado di intervenire militarmente come fece nel 1968 in Cecoslovacchia, nel 1956 in Ungheria o in parte, seppure indirettamente, agli inizi degli anni 80 in Polonia.

La rivoluzione di velluto portó alla nomina di Václav Havel come Presidente della Cecoslovacchia democratica, e nel 1990 si svolsero le prime elezioni democratiche.

Signifivativo fu il primo discorso da Presidente al popolo cecoslovacco all’alba del 1990.