Categorie
Politica Storia

Le teorie cospiratorie della “rivoluzione di velluto cecoslovacca” del 1989

Capita spesso di sentire delle frasi, oppure dei post o degli articoli, che lasciano intendere che la Rivoluzione di Velluto Cecoslovacca, che ebbe inizio il 17.11.1989 e portò alla democratizzazione di un regime fino ad allora totalitario, fu frutto di una cospirazione programmata, di un complotto.

Quest’articolo ha lo scopo di riepilogare queste teorie, per quanto possibile di valutarne il fondamento minimo, ma soprattutto di dimostrare come queste teorie abbiano lo scopo di sminuire l´importanza di un evento storico che portò alla libertà di un popolo e pertanto sono decisamente quello che con i termini moderni di oggi viene definito come fake news.

Teoria cospiratoria 1 – Rivoluzione programmata a tavolino – La rivoluzione di velluto, viene definita di velluto in quanto non arrivò a scontri mortali, a carneficine e successivamente non ebbero luogo tribunali inquisitori volti a giudicare i membri dell´uscente apparato comunista. Proprio per questo motivo – recitano alcune teorie cospiratorie – è la dimostrazione che fu tutto programmato a tavolino.

Risposta alla teoria cospiratoria n. 1 – In realtá, la rivoluzione ha inizio con uno scontro molto violento nella via Narodni Třída di Praga, tra gli studenti e le forze dell´ordine che per l´occasione presentano anche milizie speciali appositamente addestrate. Il corteo studentesco fu circondato e gradualmente stretto nella morsa nella via chiusa. Fu solo fortuna che non vi furono morti o feriti gravi. Il sussegurisi degli eventi nei gironi successivi, ad iniziare dagli scioperi generali ed alle manifestazioni di piazza, cosí come le rapide dimissioni tra i membri politici e di partito, dimostrano che gli eventi non erano programmati a tavolino, ma furono il frutto di graduali accordi presi tra il Governo comunista ed i politici emergenti rientranti nel partito Občanský forům. Negli eventi di quel periodo, che interessarono anche gli altri paesi del Patto di Varsavia, fu decisivo il fatto che l´Unione Sovietica non fosse in grado di intervenire, evitando situazioni che si erano già verificate in precedenza nel 1956 (Ungheria), 1968 (Cecoslovacchia) e negli anni 80 in Polonia.

Teoria cospiratoria n. 2 – teoria di Miroslav Dolejš – il passaggio del regime fu programmato con largo anticipo, e gestito da alcuni figli di comunisti che hanno potuto studiare all´estero, dagli ebrei e da alcuni massoni. Vaclav Havel non fu che un burattino e Charta 77 non fu che una prima programmazione nell´intento di arrivare alla rivoluzione pilotata.

Risposta alla teoria cospiratoria n. 2Anche in questo caso, questa teoria non ha alcun fondamento.

Gli stessi gerarchi di partito furono sorpresi dagli eventi e dalla rapida caduta del regime. Certamente, era del tutto naturale che le persone istruite seppero approfittare delle opportunitá che la nuova situazione offriva, tuttavia, sostenere che vi fosse una cospirazione programmata a priori, é veramente poco improbabile. Come in tutte le situazioni, anche in altre parti del mondo, le cospirazioni sono frutto degli ebrei, considerati avidi e spregiudicati, e dai massoni. Gli ebrei, nella Cecoslovacchia comunista non ebbero vita facile e non é immaginabile che organizzassero la cospirazione a priori. La massoneria durante il periodo nazista prima, e poi quello comunista, non é potuta esistere in Cecoslovacchia, pertanto, non esisteva pressoché alcun punto di riferimento che potesse capeggiare queste trame.

E´ indubbio, infine, che coloro che hanno sottoscritto il documento Charta 77, siano stati oggetto di ritorsioni politiche e controlli degli organi di sorveglianza della polizia segreta, al punto che alcuni esponenti furono anche imprigionati ed altri emigrarono clandestinamente. Sostenere che Charta 77 rientrasse tra gli strumenti programmati per arrivare alla caduta del regime stesso, é un misero tentativo di sminuire il gesto eroico dei segnatari. Parimenti, la figura di Vaclav Havel, non fu una figura di burattino, ma rappresentò la persona scelta dal popolo e non da possibili cospiratori.

Teoria cospiratoria n. 3 – i servizi segreti cecoslovacchi (STB) organizzarono il cambio di regime, con il benestare della CIA americana.

Risposta alla teoria cospiratoria n. 3i servizi segreti cecoslovacchi (STB) furono sorpresi dal rapido susseguirsi degli eventi, al punto che é risaputo che molti documenti ritenuti compromettenti furono fatti sparire nel mese di dicembre 1989 e nei primi mesi del 90. Se avessero organizzato questo cambio di regime, avrebbero gestito la cosa molto piú tranquillamente, ed i documenti che sarebbero spariti sarebbero stati probabilmente molti di piú e soprattutto scelti per celare i nomi dei collaboratori – nomi che invece furono costretti a rendere pubblici negli anni a seguire e che tuttora sono accessibili.

Per quanto riguarda la CIA, la Cecoslovacchia é sempre stata un paese di confine e pertanto ancora oggi ritenuto strategico dai servizi segreti americani – e non solo – ma é altamente improbabile che potesse esistere una collaborazione con i servizi segreti cecoslovacchi su questo tema.

Teoria cospiratoria n. 4 – i servizi segreti cecoslovacchi (STB) manipolarono la manifestazione del 17 novembre 1989 volutamente, per creare scontri ed avviare rapidamente un passaggio del regime.

Risposta alla teoria cospiratoria n. 4 non vi é alcun dubbio che i servizi segreti cecoslovacchi avessero delle persone infiltrate nella manifestazione organizzata dagli studenti in occasione dei cinquanta anni dalla morte dello studente Opletal per opera del regime nazista. Giá negli anni precedenti, i servizi segreti infiltravano persone nei movimenti studenteschi di protesta. Tuttavia, questi infiltrati avevano prevalentemente il compito di osservare ed individuare i nemici di partito da arrestare o segnalare. Resta un dato di fatto, inoltre, che questa manifestazione vide una partecipazione massiccia inaspettata, anche da parte degli stessi organi di polizia.

Teoria cospiratoria n. 5 – Dopo la manifestazione del 17 novembre 1989 la stampa nazionale ed internazionale diede risalto alla morte di uno studente, di nome Martin Šmid, che sarebbe rimasto ucciso durante gli scontri. La notizia nei giorni successivi si riveló infondata, ma fu dato risalto a questa fake news per condizionare la pubblica opinione.

Risposta alla teoria cospiratoria n. 5 nelle ore successive agli scontri sulla via Narodní, si diffuse effettivamente la notizia della possibile morte di Martin Šmid, studente della facoltá di Matematica alla Karlova Univerzita di Praga. Sarebbe stata la portinaia dello studentato di Praga Troja, la signora Drahomira Dražská a diffondere questa notizia. Una persona effettivamente restó a terra dopo gli scontri, ma in seguito si scoprí che si trattava di un infiltrato dei servizi segreti STB il tenente Ludvík Zifčák, con nome operativo Martin Ruzicka, che rimase a terra svenuto per alcuni minuti a seguito di una botta alla testa e poi venne caricato in ambulanza. Varie speculazioni, nei mesi successivi, lasciavano intedere che il tenente Zifčák abbia finto lo svenimento appositamente, ma si sono poi dimostrate infondate anche per testimonianza delle persone coinvolte.

Categorie
Storia

Sametová revoluce – la rivoluzione di velluto del 1989

E´ facile cadere nel retorico e nell´ovvio, parlando della Sametova revoluce – rivoluzione di velluto che interessó la Cecoslovacchia.

In generale, la rivoluzione di velluto si colloca in periodo storico che  ha inizio il 17.11.1989 e si conclude nei mesi successivi del 1990, con la caduta della dittatura comunista in Cecoslovacchia, che era al potere dal 1948.

Viene definita di velluto, in quanto fu una rivoluzione che non porto´ a scontri eclatanti e soprattutto non vi furono morti. Come ogni rivoluzione, il cambiamento coinvolse rapidamente tutto il sistema paese, non essendo solo un momento politico, ma riguardo´ tutta la popolazione, la struttura economico organizzativa e pertanto tocco´ ogni cittadino.

17111989

La lapide in memoria del giorno 17.11.1989 si trova in via Narodni nel centro di Praga 1 ed e´ opera di due artisti Miroslav Krátký e Otakar Příhoda. Le due dita alzate al cielo con il segno di vittoria furono uno dei simboli della rivoluzione di velluto.

Il 17.11.1989 rappresenta il giorno dell´inizio della Rivoluzione e ricorda la manifestazione degli studenti universitari che ebbe come epilogo lo scontro con le forze di pubblica sicurezza. La manifestazione fu organizzata per ricordare i 50 anni dalla chiusura delle Universitá da parte dei Nazisti, partendo dalla zona di Albertov e di fatto devio´ dal percorso originario che era stato autorizzato dalle autoritá di pubblica sicurezza. L´obbiettivo non fu di creare una manifestazione violenta e non vi parteciparono nemmeno i principali dissidenti. Addirittura anche sezioni filo sinistroide ufficiali (come l´organizzazione dei giovani socialisti) ne fecero parte. Parteciparono diverse migliai di persone.

Narodni foto

Sulla via Narodni, la manifestazione fu bloccata dalle forze di pubblica sicurezza (VB veřejná bezpečnost) e si narra che la manifestazione di fatto fu stretta in una morsa delle forze di polizia collocate davanti e dietro alla manifestazione, costringendo gli studenti a cercare vie di fuga che di fatto non c´erano. Vi furono numerosi feriti (addirittura oltre 500), fortunatamente non vi furono morti (tuttavia si diffuse questa falsa notizia sui media occidentali). Vi sono diverse testimonianze che parlano di forze speciali di pubblica sicurezza appositamente addestrate per situazioni di questo tipo. In sintesi, senza andare a spiegare molti dettagli, ampiamente disponibili su wikipedia, l´immagine degli studenti caricati dalle forza di pubblica sicurezza in modo brutale fece il giro del mondo e condizionó pesantemente l´opinione pubblica nei giorni successivi. Fu sostanzialmente questo l´inizio della rivoluzione e da Praga si estese a tutto il paese nel giro di poche ore.

Occorre tuttavia collocare questo periodo nel contesto internazionale che si stava creando nei paesi c.d. satelliti del Patto di Varsavia: l´Unione Sovietica, nel pieno delle difficoltá economiche e nel tentativo di riforma economica denominato perestrojka, di fatto aveva ufficialmente manifestato l´impossibilitá di sostenere i paesi alleati, specie dal punto di vista economico e di conseguenza militare, l´Ungheria che nell´estate del 1989 aveva aperto le frontiere con l´Austria, la Polonia dove i movimenti politico – operai, stavano cercando di introdurre la democrazia nel sistema politica, e non ultimo, l´evento del 9 novembre 1989 che aveva portato improvvisamente all´apertura del muro di Berlino permettendo ai cittadini di Berlino Est di circolare liberamente nella Germania dell´Ovest.

Albertov pametni deska

Questa lapide in memorida del fatidico giorno si trova ad Albertov n.6, in Praga 2. Il testo riporta “Quando – quando se non ora? Chi – chi se non noi?”.

Ci sono numerosi libri e articoli che hanno riassunto i motivi che portarono a questa rivoluzione, personalmente distinguerei due categorie di motivazioni:

1. Motivazioni endogene della Cecoslovacchia.

La Cecoslovacchia solo 20 anni prima ha vissuta la c.d. Primavera di Praga, dove i movimenti che auspicavano maggiore libertá furono repressi dalla invasione delle truppe del Patto di Varsavia. Subentro´ negli anni 70 un periodo denominato di normalizzazione, dove furono epurate le persone che in qualche maniera si consideravano socialmemte problematiche, ma il sottobosco culturale cecoslovacco ha continuato a non tollerare la mancanza di libertá. Molto significativa fu la sottoscrizione della Charta 77 nel 1977 da parte di molti artisti rinomati che si schieravano apertamente sotto il regime.

Su come si vivesse nel periodo di dittatura ho dedicato alcune considerazioni personali in un articolo a parte: La vita in Cecoslovacchia al tempo del comunismo.

Negli anni e mesi precedenti, diverse manifestazioni di studenti e non si erano disperse grazie all´intervento delle forze dell´ordine. Questi avvenimenti, censurati dai media dell´epoca, in realtá erano ben conosciuti in ambienti universitari e culturali dell´epoca.

La Cecoslovacchia e´ sempre stato un paese di confine, e Praga negli anni ´80 vide incrementare molto il turismo, anche perche´ fonte di valuta per lo Stato ceco. In altre parole, non era possibile mantenere lo Stato isolato dal resto del mondo, il mondo occidentale era alle porte, i confronti da parte dei cecoslovacchi, sulla qualitá della vita, sui beni di consumo, su quanto erano le prospettive del singolo rispetto ai cittadini dell´Europa occidentale, erano all´ordine del giorno.

Infine, i danni ambientali creati da un sistema industriale poco evoluto, senza rispetto dell’uomo e della natura, erano agli occhi di molte persone ed i naturali responsabili erano consiiderati i politici comunisti che governavano il paese da quaranta anni.

2. Motivazioni esogene alla Cecoslovacchia, dettate dalla situazione internazionale

Negli anni ´80 personalmente identifico tre elementi importanti e determinanti per i successivi avvenimenti che sto descrivendo:

  • la perdita di forza politico economica dell´Unione Sovietica – a seguito della corsa agli armamenti lanciata dagli USA e dalla Nato che aveva portato a spese eccessive un sistema economico interno gravemente inefficiente e incapace di offrire uno standard di vita adeguato ai cittadini, oltre ad una congiuntura economica mondiale negativa per il prezzo del petrolio (la maggiore fonte di entrate per l´URSS) che inevitabilmente aveva minato le finanze statali.
  • l´arrivo di Gorbaciov e della perestrojka, che hanno cercato di dare un volto umano al comunismo dopo anni di leader di stato dell´URSS estremamente conservativi. Gorbaciov, consapevole delle difficoltá economiche del proprio paese, cercó di promuovere riforme nell´interesse dei cittadini, tuttavia fu costretto ad ammettere una impossibilitá di supportare le economie dei paesi satelliti, sia in termini economici che militari.
  • La presenza di un Papa polacco, Giovanni Paolo II, che ha esercitato un carisma importante sui paesi del blocco di Varsavia ed in particolare su un paese importante come la Polonia.

In generale, il collasso dell´Unione Sovietica era alle porte e sempre nell´autunno del 1989, movimenti analoghi a quelli avvenuti in Cecoslovacchia si verificarono nell´ex Germania dell´Est (si ricorda la caduta del muro di Berlino il giorno 9.11.1989), in Polonia, in Ungheria (dove nell´agosto del 1989 fu aperto il confine con l´Austria) e in Romania (seppure in prima battuta fortemente repressi dal dittatore Causescu, poi ucciso nei mesi successivi in vari avvenimenti drammatici antecedenti il natale 1989).

Tuttavia, in generale, ritengo determinante la caduta del muro di Berlino, in quanto diede conferma alla pubblica opinione che l´Unione Sovietica davvero non fosse piu´ in grado di intervenire militarmente come fece nel 1968 in Cecoslovacchia, nel 1956 in Ungheria o in parte, seppure indirettamente, agli inizi degli anni 80 in Polonia.

La rivoluzione di velluto portó alla nomina di Václav Havel come Presidente della Cecoslovacchia democratica, e nel 1990 si svolsero le prime elezioni democratiche.

Signifivativo fu il primo discorso da Presidente al popolo cecoslovacco all’alba del 1990.