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L´Entropa di David Černý – gli stereotipi sono barriere che è necessario eliminare

Nel 2009, in occasione del semestre di Presidenza del Consiglio UE della Repubblica Ceca,negli spazi ufficialmente adibiti presso il consiglio, fu esposta l’opera dell’artista David Černý, denominata Entropa.

Alla presentazione dell’opera, immediate furono le critiche, al limite dell’incidente diplomatico. L’opera infatti presentava una serie di provocazione per ogni stato dell’Unione Europea, che specie per alcuni rappresentanti di Stato non erano accettabili.

Il video di Entropa a Bruxelles

Le dimensioni diquesta opera sono notevoli: 16,4 metri di larghezza, e 16,5 metri di altezza.Ogni paese UE viene identificato con una caratteristica, in certi casi davvero esilarante (ad es. l´Italia viene identificata come un campo da calcio, con giocatori che tengono tra le mani un pallone in atteggiamento masturbatorio, la Germania come un intreccio di autostrade quasi a svastica, la Bulgaria come una turca (si, proprio la toilette), la Slovacchia come un salame ungherese,…).

Dal sito dell’artista possiamo cogliere i motivi alla base di questa opera, e quanto abbia desiderato trasmettere.


L’Europa è unita grazie alla sua storia, alla sua cultura e negli ultimi anni anche dalle sue strutture politiche create. Spesso gli stati molto eterogenei sono collegati da una rete di relazioni diverse che insieme formano un insieme complesso. Da una prospettiva interna, percepiamo comei diversi paesi europei differiscono gli uni dagli altri. Sono migliaia di cose importanti e meno importanti, dalle condizioni geografiche alla gastronomia e alle piccole abitudini quotidiane.

La costruzione dell´UE è una metafora e una celebrazione di questa diversità. È un insieme di legami politici, economici e culturali con cui  noi “giochiamo”,ma lo trasmettiamo anche ai nostri figli. La sfida odierna è creare le condizioni affinché la prossima generazione abbia una costruzione con le migliori caratteristiche.

L’Europa e il suo pensiero includono l’autoriflessione, lo spirito critico e la capacità di percepire se stessa e il mondo circostante con un senso di ironia. Il progetto artistico creato durante la presidenza Ceca del Consiglio d’Europa mira a mostrare l’intera Europa dal punto di vista di ventisette artisti provenienti da singoli Stati membri dell’UE. I loro progetti combinano l’analisi degli stereotipi nazionali, ma anche la originale capacità di caratterizzare la propria identità culturale.


Questo il testo che riportava la brochure ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Ceca relativamente alla scultura denominata Entropa.


Tuttavia, Entropa non è una vera opera paneuropea di artisti – provocatori, ma una mistificazione. A prima vista, sembra un progetto semplicemente per decorare gli spazi ufficiali adibiti, un progetto che ha superato la rivelazione incontrollata di traumi e complessi nazionali. I singoli stati nel puzzle dell’Unione europea rappresentano artisti inesistenti. Hanno i loro nomi, identità create artificialmente e alcuni hanno anche i loro siti web. Ognuno di loro è l’autore di un testo che spiega la motivazione per un progetto comune. Tutto questo è stato creato da David Černý, Kristof Kinterae Tomas Pospiszyl, con l’aiuto di una squadra di vari colleghi sia cechi che stranieri.

L’intento originale era di rivolgersi davvero a ventisette artisti europei. Si è poi scoperto che il tempo, la produzione e la parte finanziaria non erano realizzabili. Il team decise quindi, senza che ne fosse a conoscenza il Ministero degli Affari Esteri, di creare artisti di finzione che rappresentassero diversi stereotipi nazionali ed artistici europei.

Černý e gli altri artisti- tramite le pagine web ufficiali – si scusano coni politici e le loro autorità per non averli informati del vero stato delle cose e per averli ingannati.

„Non volevamo che si assumessero la responsabilità di un simile tipo di satira politicamente scorretta. Sapevamo che la verità sarebbe stata rivelata. Prima di ciò, volevamo scoprire se l’Europa potesse ridere di se stessa. “

„All’inizio, la prima domanda è stata su cosa effettivamente sappiamo dell’Europa. Siamo informati su alcuni stati, per altri conosciamo solo una varietà di cliché turistici. Per altri ancora non sappiamo davvero nulla. Dalle opere di artisti progettati artificialmente dai 27 europei si dimostra quanto difficile e frammentaria possa essere l’intera Europa dalla prospettiva della Repubblica Ceca. Non vogliamo offendere nessuno, solo desideriamo sottolineare la difficoltà di comunicare senza una capacità ironica.“

L’esagerazione grottesca e la mistificazione appartengono alle caratteristiche della cultura ceca e la creazione di false identità è una delle strategie dell’arte contemporanea. I motivi proposti nelle singole parti di Entropa usano tecniche artistiche, che sono spesso caratteristiche della provocazione. Infine, l´opera fa parodia anche dell’arte socialmente impegnata, che cerca un equilibrio al confine tra aspiranti attacchi controversi sul carattere nazionale e l’impareggiabile decorazione dello spazio ufficiale.

„Crediamo che l’ambiente di Bruxelles sia capace di una ironica auto-riflessione, crediamo nel senso dell’umorismo delle nazioni europee e dei loro rappresentanti “.

Oggi si puó visitare questa opera a Pilsen, presso losplendido Museo Techmania Science Center (https://techmania.cz/en/).

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Turismo

Le statue che fanno la pipí (čurajicí postavy) – il monumento provocatorio di David Černý nel centro di Praga

La fontana che urina, meglio conosciuta anche come čurajici postavy, le statue che fanno la pipí …ad onor del vero, visto che la corretta traduzione letterale è questa!

Naturalmente questo monumento non può che essere a Praga, nella zona di Malá Strana, nell´areale del ristorante Hergetová Cihelna.

L´estro, ma soprattutto la fantasia provocatoria di David Černý ha colpito ancora! Come sempre, sono partite varie interpellanze e proteste verso questo monumento, ma ormai è diventato una attrazione turistica vera e propria.

Ma cosa fannoqueste due figure che fanno la pipì su una fontana che la forma della Repubblica Ceca? Peraltro sono due statue di bronzo, che muovono i fianchi, oltre a muovere il pene da cui esce appunto l´acqua. Non basta, se s’invia un SMS al numero 724 370 770, tramite il getto di acqua si può lasciare scrivere una parola a piacimento.

si fa la pipí anche in inverno…

L´artista ha anche spiegato questa fontana in varie occasioni „Le metropoli dell´Europa orientale si riconosco dal fatto che gli adulti, a vari livelli di ubriachezza,non esitano a urinare sulla strada. Più siamo a oriente, minore è l´alcool nel sangue necessario. Le metropoli occidentali si vantano di fontane nelle quali fanno la pipí dei graziosi bambini, noi invece abbiamo degli uomini, peraltro vivi. Il piccolo bisogno rappresenta anche un gesto di aggressività, un modo di segnare il territorio, peccato che il nostro sia cosí piccolo…“.

Oltre a questa interpretazione ufficiale, esistono anche altre leggende metropolitane: le figure che fanno pipì rappresentano i politici degli anni 90, quelli del periodo del “capitalismo selvaggio”, che hanno acquistato intere aziende per poco denaro con truffe ed alcune aziende sono state svuotate di tutti i beni (in ceco esiste la parola “vytunelovat”).

Non mancano i turisti che si meravigliano di questo monumento, soprattutto gli americani, che hanno un forte senso della patria e non riescono a comprendere come possa essere permesso avere una fontana di questo genere. In realtà, Černý, in un articolo a lui dedicato dal New York Times, ha dichiarato che „L´attitudine dei cechi è di non essere orgogliosi di essere cechi. A mio avviso è un modo di pensare positivo, ma anche un lato oscuro, ossia che non abbiamo mai vinto nessuna guerra. In America, la persone sono istruite ad essere orgogliose e visibili.In questo paese, ci hanno insegnato ad essere in silenzio e invisibili“.

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Sigmund Freud appeso – Viselec – di David Černý

In via Husova, nel centro di Praga, alzando lo sguardo, é possibile vedere un ulteriore scultura dell´artista David Černý. Si tratta dell´uomo appeso (viselec in lingua ceca) che rappresenta Sigmund Freud appeso ad una trave con la mano destra, mentre la sinistra é nelle tasche dei pantaloni.

Installata dal 1997, la statuta ha 220 centimetri. Si presta a varie interpretazioni.

Lo stesso David Černý ha spiegato la statua: “Lui si tiene per una mano e l’altra la tiene in tasca. Simbolizza uno stato disperato e leggero allo stesso tempo. Caratterizza la mia sensazione di entrare nel nuovo millennio e il momento particolare della fine del precedente“. Dunque si tratta di un simbolo, di una fotografia dello stato d´animo degli artisti a cavallo del millennio.


In realtá in varie occasioni ha fatto pensare ad un suicida, per cui le autoritá di polizia e antincendio sono state allertate in varie occasioni. Rappresenterebbe pertanto il principio di autodeterminazione dell´uomo, che coscientemente puó decidere di vivere o di lasciarsi morire suicidandosi.





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Franz Kafka – la statua a movimentazione cinetica di David Černý

Il viso del noto scrittore Franz Kafka in movimento, nella piazza dietro al centro commerciale Quadrio, accanto al Magistrato di Praga, rappresenta ormai una meta obbligatoria dei turisti.

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Al centro commerciale Quadrio si accede dalla via Spalena, in Praga 1, ma è possibile arrivare alla piazza anche direttamente dalla via Narodní (attraverso il sottopassaggio Charvátová), o attraverso la via Vladislavová.

Interamente concepita dall’architetto David Černý, la statua fu installata nel 2014, appartiene al gruppo finanziario CPI. Si tratta di un’opera a movimentazione cinetica.

Composta da quarantadue parti in movimento, interamente in metallo inossidabile, pesa complessivamente 39 quintali e raggiunge l´altezza di quasi 11 metri.

L’azienda che ha prodotto quest’opera è la ditta Deimos, specializzata in macchine e linee industriali. Una curiosità: nel corso della costruzione fu necessario alleggerire la statua di 15 quintali, poiché sotto la piazza sono presenti dei garage.

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La statua richiede una manutenzione ogni due settimane, ed una revisione annua piú approfondita. I motori – complessivamente 21 – sono stati forniti da Siemens. Sono stati impiegati oltre un chilometro di cavi.

Il movimento programmato si ferma alle ore 22, per consentire il rispetto della quiete pubblica.

In realtà, la presenza dell´immagine di Kafka non é del tutto casuale: Franz Kafka lavorò nelle vicinanze di questa zona, nella via Narodní, importante centro imprenditoriale e culturale già agli inizi del novecento. Sono zone, dove aleggia lo spirito di questo importante scrittore che ha lasciato un’indelebile impronta nella letteratura mondiale, pur morendo giovane.

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La statua del cavallo morto e di San Venceslao di David Černý

La statua in polistirolo – é questo il motivo per cui é semplicemente appesa – si trova nel sottopassaggio del palazzo di Lucerna nel centro di Praga, nelle zone limitrofe a Piazza San Venceslao e ritrae il cavallo morto su cui siede il patrono dello stato ceco, San Venceslao.

Installata dal 2000, secondo alcune fonti resterá appesa in tale loco, fin tanto che non verrá restaurata la monarchia costitutiva (secondo gli accordi che sarebbero stati sottoscritti con la proprietá di Lucerna).

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Černý non ha mai commentato il motivo di questa opera, ma riscontriamo una espressione tipica delle produzioni di Černý, in quanto lascia contraddetti pur non fornendo un messaggio immediato e chiaro.

Alcune fonti sostengono che volesse criticare l´allora leader politico della destra democratica, poi divenuto presidente della repubblica Ceca, Vaclav Klaus. In generale, sembra contenere una chiara critica alla Cechia, in chiave moderna.

In origine, doveva essere installata presso la posta centrale in Praga 1, ma il direttore si oppose ritenendola “eccessiva”, a testimonianza del fatto che comunque non lascia indifferenti.

 

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Miminka Babies di David Černý a Praga

La torre delle trasmissioni di Žižkov dal 2001 é ornata di dieci statue di piccoli bambini a quattro zampe. Le dimensioni di questi „miminka“ (in ceco „piccoli bambini“) sono impressionanti: 350 cm di lungezza e 260 cm di altezza, il peso e´ attorno ad un quintale. Una caratteristica di tutte queste statue e´ che sono senza faccia, sostituita da un codice a barre.

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 Il progetto di David Černý denominato “Mininko” in realtá nasce giá negli anni 90, con la temporanea installazione di un bambino presso il museo di arte moderna  di Chicago. Successivamente, la statua ha viaggiato in varie parti del mondo, finendo anche presso il centro ceco di Londra negli spazi dell´Ambasicata. Nel 2000 furono temporaneamente installati sulla torre di Žižkov, per poi essere installati in via definitiva (per una durata di almeno 20 anni) nel 2001. Nell´autunno del 2017 le statue sono state rimosse per una ristrutturazione.

Il significato di queste statue non é volutamente chiarito dallo scultore Černý, ma evidentemente la presenza del codice a barre lascia pensare ad una critica provocatoria alle modifiche genetiche, agli interventi di laboratorio sul DNA volti a preconfezionare degli uomini quasi perfetti, ma tutti uguali.

Dal 2008, si trovano anche tre miminka, ossia tre statue in bronzo di bambini analoghe all´isola di Kampa dove é possibile ammirare da vicino queste sculture.

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Storia Turismo

Il carro armato n.23 rosa di David Černý

David Černý rappresenta una delle migliori espressione dell´arte moderna ceca, pur essendo capace di trasmettere emozioni forti ed a volte molto discusse se non pesantemente criticate. Praghese dalla nascita, ha studiato presso l´universitá  artistico industriale, rappresenta l´artista boemo per eccezione. Frequentatore di birrerie nella zona di Mala Strana, spesso oggetto di forti critiche se non denucie, la fama di Černý ha valicato anche i confini cechi, poiché diverse opere sono esposte in giro per il mondo.

IL CARRO ARMATO ROSA – il carro armato IS (Iosif Stalin)-2 prodotto dall´Unione Sovietica nel 1943 fu utilizzato durante la seconda guerra mondiale e rappresentó  uno dei simboli della vittoria dell´Unione Sovietica nei confronti dell´impero nazista.

Il carro armato numero 23, conosciuto anche come il tank di Smichov, fu esposto a lungo presso l´attuale Piazza Kinsky (prima Piazza dei tankisti sovietici) negli anni del dopoguerra a Praga, ed era considerato monumento nazionale.

Il carro divenne famoso, quando improvvisamente fu colorato di rosa….

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Il 27 aprile 1991, Černý assieme ad alcune persone coloro´ il tank di rosa. Il giorno successivo lo scalpore fu enorme, al punto che anche l´ambasciata sovietiva avrebbe protestato. Černý fu arrestato sotto l´accusa di disturbo della quiete pubblica e successivamente liberato. Il tank fu dipinto nuovamente di verde, ma nel giro di qualche giorno, 15 neo parlamentari eletti, forti del loro status di immunitá, ridipinsero il tank di rosa per protestare dell´arresto di David Černy.

Il tank rosa si trova oggi presso il museo militare di Lešany (Týnec nad Sázavou) e non é piú un monumento nazionale.

 Le vicende attorno al tank rosa, in realtá si sono protratte nel tempo. David Černý propose un nuovo monumento al posto del tank rosa che doveva essere solo una parte del tank, in quanto i tre quarti dovevano essere sepolti sotto terra.

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Effettivamente questa idea fu realizzata nel 2001, ma fu fonte di ulteriori critiche anche da parte di politici cechi (tra cui l´allora premier ed oggi presidente Zeman) e non venne mai installato nella Piazza Kinsky. Oggi, questa opera si trova a Lázně Bohdalec. L´opera peraltro fu anche oggetto di ulteriori provocazioni politiche da parte di Černý, come nel 2008 in cui fu inserita una fascia bianca sul carroarmato e nuovamente situata nella Piazza Kinsky, per protestare contro il conflitto russo-georgiano. Un ulteriore curiositá, il tank originale, fu temporaneamente spostato a Praga sul fiume Moldava, dove resto´esposto per qualche mese nel 2011 nell´ambito della settimana della libertá.

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QUO VADIS- la trabant a 4 zampe di David Černý

David Černý rappresenta una delle migliori espressione dell´arte moderna ceca, pur essendo capace di trasmettere emozioni forti ed a volte molto discusse se non pesantemente criticate. Praghese dalla nascita, ha studiato presso l´universitá  artistico industriale, rappresenta l´artista boemo per eccezione. Frequentatore di birrerie nella zona di Mala Strana, spesso oggetto di forti critiche se non denucie, la fama di Černý ha valicato anche i confini cechi, poiché diverse opere sono esposte in giro per il mondo.

QUO  VADIS – Si tratta della prima opera di Černý e risale al 1991. Fabbricato in plastica, che ritrae la celebre auto Trabant (automobile prodotta nell´ex Germania dell´Est, simbolo associato alla caduta del muro di Berlino del 1989) a cui sono state aggiunte 4 gambe.

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Nel 1989 quattro mila tedeschi provenienti dalla Germiania dell´Est (DDR) occuparono il giardino dell´ambasciata federale tedesca (Germania dell´Ovest) di Praga in ricerca di asilo politico. Furono momenti storici importanti, prima della caduta del muro di Berlino ed il collasso di tutti i regimi socialisti avvenuto nei mesi successivi.

I tedeschi della DDR avevano principalmente le Trabant, un´auto con motore a due tempi e telaio in materiale plastico.

Opera esposta per la prima volta nel 1991 in piazza della cittá vecchia (Staroměské náměstí) ed inaugurata il giorno in cui le due valute tedesche di allora (i marchi) si unificarono. Oggi, l´originale si trova presso il Forum di storia moderna a Lipsia ed una copia in bronzo (in realtá solo dopo 10 anni l´opera fu ricoperta dal bronzo per mitigare l´azione del tempo) é  collocata nei  giardini dell´ambascita germanica di Mala Strana in Praga 1, dal 1991, in via Vlašská 19/118.