Il cimitero militare di Milovice
conosciuto anche come „il cimitero degli italiani“

Milovice è una cittadina che si trova a circa 50 chilometri a nord est di Praga nel bassopiano del fiume Elba.
Abitata fin dal secolo XII, questa località conobbe un rapido sviluppo in epoca moderna a partire dal 1904, quando fu costruito un campo militare per l´addestramento dell´esercito austroungarico.
Durante la I guerra mondiale, nel 1914, fu costruito un campo di prigionia (località Mladá) dove furono detenuti decine di migliaia di prigionieri di varie nazionalità.
Nella zona limitrofa al campo di prigionia, venne adibita una zona a cimitero, poiché i cimiteri civili si dimostrarono insufficienti. Nacque così un cimitero militare che fu utilizzato fino al 1945 e dove sono seppelliti i corpi di oltre 6 mila militi, dei quali 5.276 furono italiani.
La maggior parte dei connazionali, catturati come prigionieri di guerra, affluì dopo la battaglia di Caporetto avvenuta nell´autunno del 1917.
Le scarse condizioni igienico sanitarie e la scarsa alimentazione, furono i motivi principali alla base di così tante morti, e nei momenti più bui si dovette ricorrere alla fosse comuni.
Questo è il motivo per il quale questo luogo viene ricordato come il „cimitero degli italiani“, ma gli italiani non furono gli unici. In questo luogo, infatti, sono stati sotterrati anche i corpi di 527 russi, 60 serbi, 323 militari austro ungarici (224 cechi, 49 ungheresi, 40 polacchi, 4 austriaci e 2 infermiere ceche). Il cimitero ha continuato a svolgere la sua triste funzione anche nel primo dopoguerra, fino al 1945. Pertanto si sono aggiunti i corpi di 49 soldati cechi, 61 tedeschi e 12 russi.
Durante il periodo comunista, dal ´48 all´89, il cimitero cadde nel dimenticatoio, per essere poi nuovamente riqualificato e riportato alla sua dignità dal 1991.
Ogni anno, i primi giorni di novembre, si svolge una cerimonia commemorativa in presenza dei delegati del Ministero della Difesa ceco, dello Stato Italiano, dei rappresentanti comunali e dei cittadini di Milovice, ed è frequente la presenza di associazioni del corpo degli alpini e dei bersaglieri che rendono onore ai caduti.

Nel cimitero è presente anche un monumento ai caduti italiani oltre ad un piccolo museo istituito nel 1996 e rinnovato nel 2022 (orario di apertura lun. sabato, dalle ore 10 alle 12:30).
Per dovere di cronaca, diverse fonti sostengono che gli italiani morirono non solo di malattie dovute alle scarse condizioni igienico sanitarie, ma anche per fame. Il campo di prigionia, infatti, era anche un campo di lavoro ed i pasti erano molto poveri con apporti calorici modestissimi. Una parte della critica sostiene che da questo punto di vista, l´Italia non fu in grado di garantire approvvigionamenti sufficienti per i propri prigionieri all´estero (pratica consentita da accordi internazionali), cosa che invece altri stati furono in grado di fare. Altre fonti sostengono che i problemi furono nell´incapacità di recapitare i rifornimenti in una terra distante e difficilmente raggiungibile. Il dato di fatto, purtroppo, è che il numero dei morti italiani fu davvero incredibilmente elevato ed oggi non resta che rendere onore alla loro memoria.

La zona del campo di prigionia, denominata Mladá, è rimasta zona militare fino al 1991. Creata ancora ai tempi dell´impero austroungarico, nel 1904, dopo l´occupazione del 1968, vide la presenza di oltre 100.000 soldati sovietici con relative famiglie. Dal 1968 al 1990, oltre alle abitazioni civili, furono costruiti un aeroporto, 44 hangar per attrezzature militari e carri armati, una stazione dei treni (si dice che ogni giorno vi fosse un treno speciale proveniente da Mosca), ospedali, asili e scuole, negozi e luoghi di svago per i militari e relativi familiari sovietici. Oggi la zona viene gradualmente riconvertita ad usi civili ed in questi anni si sta ripopolando di famiglie giovani locali. Il comune di Milovice, ha visto quintuplicare il numero degli abitanti dal 1990.