La fonetica di questa parola di origine slava, non appare delle piú piacevoli. I samizdat furono scritti di “edizione propria”, come dice la parola stessa, e rappresentarono una vera e propria spina nel fianco dei regimi totalitari ed un modo per diffondere tra le persone gli scritti di natura politica, letteraria e poetica soggetti a potenziale censura e divieto di diffusione.

In Repubblica Ceca, i samizdat furono raccolti a migliaia successivamente alla Rivoluzione di Velluto del 1989. Nacquero varie organizzazioni dedicate al tema in questione, tra questi é da menzionare certamente la libreria Libri Prohibiti che tuttora promuove attivamente il ricordo di questo movimento che alla base aveva la libertá di espressione e di opinione. La raccolta comprende migliaia di scritti, foto e video. I samizdat ricoprono anche un ruolo importante negli archivi storici statali.

Si trattava di produzioni autonome, spesso scritte tramite una macchina da scrivere utilizzando la carta carbone, dove non era presente la censura, e venivano diffusi in ambienti amici, in quanto il rischio di essere colti in flagrante non era da trascurare. Soprattutto, l´efficiente sistema di spie che il regime poliziesco aveva, era alla costante ricerca di individuare i fautori di ideali contrari.

Lo scritto artigianale, prodotto in poche copie in casa, rappresenta il classico samizdat. Tuttavia, non furono poche le stamperie che in via illegale ed abusiva, stampavano scritti di varia natura ed addirittura riuscivano a coordinarsi con editori esteri che pubblicavano in contemporanea gli scritti nel mondo occidentale.

I samizdat potevano avere anche la forma di un rivista periodica. La testata giornalistica odierna denominata Lidové Noviny fu pubblicata per la prima volta ancora nel 1988, e nel primo numero fu presentato un articolo di Vaclav Havel, drammaturgo perseguitato dal regime che poi divenne presidente della Cecoslovacchia. La prima tiratura fu di 350 copie. Altre riviste importanti in Cecoslovacchia furono Kritický sborník, Revolver Revue, Střední Evropa, Vokno, Pražské komunikace. Indubbiamo, la pubblicazione di Charta 77, rappresento un importante impulso alla diffusione dei samizdat, anche se questa non rientra in questa categoria di scritti (in quanto fu sottoscritta da molte personalitá e volutamente resa pubblica).

Rientravano nei samizdat anche i testi delle canzoni (le canzoni di Karel Kryl e di altri cantautori censurati), le opere letterarie vietate (1984 di Orwell ad esempio), i libri pubblicati dai dissidenti emigrati (Bohumil Hrabal, Milan Kundera, Vaculik, Seifert), le opere e gli scritti di persone perseguitate ed incarcerate dal regime (Václav Havel). Anche gli scritti di natura religiosa potevano essere oggetto di una diffusione clandestina.