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Storia

Nel cuore di Praga: l’ospedale psichiatrico di Bohnice

Oltre la cura: la vita e la cultura dell’ospedale psichiatrico di Bohnice a Praga.

Nel quartiere di Praga 8 denominato Bohnice, trova posto l’ospedale psichiatrico principale della città. Non si tratta di un edificio unico, ma si compone di vari padiglioni autonomi sparsi in un giardino aperto al pubblico che si estende per oltre 300 ettari.

Questa struttura venne concepita ai primi del Novecento per rendere più efficaci le cure delle malattie psichiatriche in luoghi dedicati e con varie specializzazioni.

Un ospedale psichiatrico si concentra sul trattamento o sull’esame di individui che rappresentano un pericolo per sé stessi o per gli altri a causa della loro malattia mentale. Tuttavia, l’apertura di questo areale al pubblico, il fatto che si tratti di un vero e proprio giardino, dove sono presenti anche attività commerciali e per il tempo libero, ha lo scopo di consentire ai pazienti di restare parti di una vita normale e corrente, e uno stimolo al reinserimento nella vita sociale una volta guariti.  

Nel linguaggio popolare praghese, la parola “Bohnice” è usata come termine simbolico generale per indicare un manicomio o un istituto psichiatrico, a testimonianza che non tutti i pregiudizi sono superati.

Questo post si divide in due parti: una dedicata alla organizzazione attuale dell’areale, la seconda ne riassume la storia.

L’organizzazione e le attività dell’ospedale

L’ospedale dispone di numerosi dipartimenti, tra cui un centro di intervento per le situazioni di crisi. Il centro fornisce interventi per la gestione di urgenze e supporto psicologico. Offre inoltre un servizio di assistenza telefonica gratuito e attivo 24 ore su 24.

Per quanto riguarda i reparti ospedalieri, a titolo di esempio riportiamo il reparto pediatrico, la gerontopsichiatria e il reparto per il trattamento delle dipendenze (alcol, droga, gioco d’azzardo), i reparti psichiatrici per adolescenti e bambini.

Ogni padiglione ha un proprio programma ed una propria organizzazione.

Nei locali dell’ospedale sono presenti anche laboratori terapeutici, dove, ad esempio, si producono ceramiche, si intrecciano cesti, si fabbricano candele, si pesano libri e si lavora il legno. I pazienti ricoverati hanno anche la possibilità di partecipare alla musicoterapia e all’ippoterapia.

Cosa si trova nell´area ospedaliera di Bohnice?

Divadlo Za Plotem – Il teatro dietro il recinto

Il teatro è il centro culturale, sociale ed educativo dell’ospedale. Ospita concerti, spettacoli teatrali e cinematografici per i pazienti e i loro parenti e per il pubblico in generale. Tra le altre cose, affitta sale per vari corsi di formazione, seminari e balli.

V. Kolona – la caffetteria

V. Kolona è una caffetteria che offre comodi posti a sedere all’aperto o al chiuso con una tazza di caffè, altre bevande e snack. Il personale del bar è composto da persone con esperienza di malattie psicotiche e da pazienti dell’ospedale di Bohnice. La formazione al lavoro è stata concepita per aiutare le persone affette da malattie mentali a migliorare abilità quali l’organizzazione, la pianificazione del lavoro, la concentrazione e la comunicazione.

Periodicamente vengono esposte opere di artisti alle pareti di questa caffetteria che effettivamente ha una atmosfera unica.

I festival

Il festival Mezy Ploty (letteralmente „tra i recinti) e il festival multi-genere Babí Léto si svolgono ogni anno nell´areale e vedono una grande partecipazione pubblica e il supporto di numerosi sponsor.

La chiesa di San Venceslao

La chiesa si trova al centro dell’ospedale psichiatrico di Bohnice, di fronte all’ingresso principale. È opera dell’architetto Václav Roštlapil. Attualmente viene utilizzata per le funzioni domenicali cattoliche, evangeliche e hussite e il lunedì si tengono incontri sulla Bibbia.

Oltre che per scopi liturgici e terapeutici, la chiesa dell’ospedale viene utilizzata per eventi culturali.

Il parco

Il parco dell’ospedale, che si estende per 64 ettari, è visitabile gratuitamente. Gli alberi che circondano l’intera area hanno raggiunto dimensioni impressionanti. Tra questi troviamo tigli, castagni, aceri, abeti, oltre a molti rari alberi.

La fattoria

L’area dell’ospedale comprende anche un’ex fattoria, dove attualmente opera una fattoria socioterapeutica.

Il giardinaggio, ad esempio, fa parte del regime di trattamento delle dipendenze. In generale, i lavori di giardinaggio rappresentano un modo per tranquillizzare e curare alcune tipologie.

Sono noti, inoltre, gli effetti benefici della ippoterapia e la presenza di altri animali da cortile allieta la vita dei pazienti di questo areale.

Il cimitero storico e la lapide in memoria dei pazienti italiani

Il cimitero istituzionale si trova all’esterno dell’ospedale. Le sepolture sono cessate nel 1951 e il cimitero è stato trasferito al servizio funebre della città di Praga, che non lo ha utilizzato e lo ha lasciato in sostanziale abbandono.

Oggi ha una immagine piuttosto tetra, tuttavia, esistono delle pagine web dedicate che raccolgono la storia di questo posto a testimonianza del fatto che non cadrà nel dimenticatoio.

Nelle pagine web sono presenti anche alcune informazioni in italiano, in quanto nel cimitero si trova un monumento commemorativo di pazienti psichiatrici italiani evacuati a Bohnice dalla zona di Trento durante la Grande Guerra e venuti a mancare. Fu consacrato il 16 ottobre 1932 dall’arcivescovo di Praga, Karl Cardinal Kašpar, alla presenza dell’ambasciatore italiano. Consiste in due lapidi di marmo di Carrara incastonate nelle pareti all’ingresso della cappella del cimitero con un’iscrizione in italiano e in ceco.

Sotto la lapide furono collocate delle cassette di rame contenenti la terra del cimitero Trento, a ricordo del suolo della propria patria. Per la cronaca, i profughi italiani affetti da malattie psichiatriche trasporti dal Trentino a Praga furono 281.

La storia

L’inizio del XX secolo ha portato nuove condizioni economiche e sociali. Soprattutto il rapido sviluppo dell’industrializzazione e il conseguente aumento dei ritmi di vita e delle situazioni di stress sono stati responsabili dell’inasprimento delle condizioni di vita e sociali.

L’industrializzazione ha imposto un aumento del numero di letti psichiatrici, poiché le città in crescita e i sobborghi affollati presentavano condizioni di assistenza domiciliare per i familiari malati di mente ancora peggiori rispetto alle zone rurali.

Nel 1903, dopo aver constatato che la capacità di posti letto di altri istituti, soprattutto di quello di Praga, era costantemente superata, il comitato provinciale decise di costruire un istituto per malati mentali a Bohnice, vicino a Praga. A questo scopo, decise di acquistare la tenuta di Bohnice, compresi gli edifici, i campi e l’adiacente Čimický háje per la somma di 730.000 corone.

La fondazione viene fatta risalire al 1909. Si trattò di uno degli istituti più moderni e più grandi dell’Impero austro-ungarico, al pari di quello presente a Vienna.

L’architetto dell’ospedale fu Václav Roštlapil, un architetto ceco che lavorò principalmente a Praga per scopi scientifici, educativi e medici. L’estetica storicista fu scelta come stile perché esprimeva la visione del mondo rinascimentale e antropomorfa dell’epoca. A lui si devono, tra l’altro, la monumentale Accademia Straka e l’Accademia di Belle Arti di Praga.

Dal punto di vista organizzativo, l’istituto nascente entrò a far parte del sistema sanitario praghese in coordinamento con le altre strutte ospedaliere sul territorio ma mantenne una propria autonomia organizzativa data la specificità dei trattamenti.

Dei 303 ettari di terreno acquisiti, 64 ettari furono destinati all’istituto stesso e dal 1906 al 1912 vi furono costruiti inizialmente 28 padiglioni di cura.

Con l’occupazione dei Sudeti e l’occupazione nazista a partire dal 1938, si verificò un periodo di tempo in cui non solo l’assistenza ai malati cessò a livello di cura, ma anche l’istituto dovette autosostenersi economicamente per tutta la durata della Seconda Guerra Mondiale.

La fine della guerra e la liberazione nel 1945 portarono nuove speranze e anche una rinascita della psichiatria di Bohnice. Il personale si avvicinò con entusiasmo e le sue qualifiche vennero migliorate, vennero introdotti nuovi metodi di trattamento e vennero effettuati cambiamenti organizzativi.

Tuttavia, negli anni Cinquanta, per decisione della Presidenza del Governo cecoslovacco, l’ospedale venne designato alla chiusura e i suoi spazi vennero destinati ad essere riconvertiti a caserma militare per la difesa aerea.

Il piano prevedeva che i pazienti venissero trasferiti negli ospedali di appartenenza in base al loro domicilio. All’inizio del 1951 vennero attuate le risoluzioni del governo. Il ricovero dei pazienti fu interrotto e l’ospedale psichiatrico di Kosmonosy fu designato come bacino di utenza principale per la città di Praga. Tuttavia, si verificò un rapido sovraffollamento che portò alla revoca del provvedimento originario.

Alla fine, si decise di mantenere aperto l’areale di Bohnice con 1.000 posti letto sparsi in 17 padiglioni, ma accanto restava la struttura militare.

Il fatto che un’unità militare esistesse nei locali della struttura medica contravveniva a tutte le convenzioni internazionali.

Pertanto, nella seconda metà degli anni Cinquanta, nove padiglioni furono riadattati a scopi sanitari e ricostruiti. Il numero di letti e di unità mediche fu ampliato e il sistema sanitario di Praga fu riorganizzato. Da allora, l’areale ha ripreso a funzionare dedicato interamente alle cure dei pazienti

Di RM

Sono fortunato. La vita mi ha portato a gravitare attorno alla città di Praga, la città di "confine", una delle capitali più belle del mondo. Forse grazie al melting pot italo ceco(slovacco) in cui sono cresciuto e vivo, ritrovo da queste parti un ambiente ideale dove mi sento abbastanza bene e ci trovo delle motivazioni esistenziali che mi fanno pensare che tutto questo sia il mio destino.

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